I moduli ufficiali Tfr1, per i lavoratori assunti entro il 31 dicembre 2006, e Tfr2, per quelli assunti dopo tale data, vanno usati solo per manifestare la prima scelta sulla destinazione del Tfr; le modiche o le conferme successive potranno essere manifestate dal lavoratore al datore di lavoro in forma libera ma per iscritto.
E' quanto chiarisce la Covip nella direttiva sull'applicazione del decreto ministeriale del 30 gennaio scorso sulle modalità con le quali il lavoratore deve esprimersi sul conferimento del tfr. La scelta sulla destinazione del tfr va sempre confermata quando il dipendente, che espressamente o in via tacita ha aderito alla previdenza integrativa, cambia lavoro: caso in cui il lavoratore ha sei mesi di tempo dall'instaurazione del nuovo rapporto per indicare in forma libera al proprio datore di lavoro il fondo pensione presso il quale dirottare il tfr. In mancanza di scelta, si applica la regola del silenzio-assenso ed il lavoratore sarà automaticamente iscritto al fondo negoziale della nuova impresa o a Fondinps (secondo le dimensioni aziendali). Va aggiunto, infine, che la scelta del lavoratore di mantenere il tfr in azienda, sotto forma di retribuzione differita, può essere sempre revocata, mentre invece, quella di conferire il tfr alla previdenza integrativa resta efficace per tutta la vita lavorativa anche in caso di cambiamento di lavoro. Italia oggi - 23 marzo 2007, pag. 44 - Tfr: ritorna utile la modulistica fai-da-te - Daniele Cirioli | 